Le popolazioni di schiavi neri erano estremamente basse a Cuba e Porto Rico fino al 1760, quando gli inglesi presero L'Avana, Cuba, nel 1762. Successivamente, gli inglesi importarono più di 10.000 schiavi africani a L'Avana, un numero che avrebbe richiesto 20 anni importare su altre isole. Lo usarono come base per rifornire i Caraibi e le tredici colonie inferiori. Questo cambiamento è quasi direttamente correlato all'apertura della tratta degli schiavi spagnola ad altre potenze nel XVIII secolo. La Spagna e la Gran Bretagna stipularono un contratto nel 1713 con il quale gli inglesi avrebbero fornito gli schiavi. Gli spagnoli bandirono la propria tratta degli schiavi africani.
Mentre gli storici hanno studiato la produzione di zucchero nelle piantagioni da parte di lavoratori ridotti in schiavitù nella Cuba del diciannovesimo secolo, a volte hanno trascurato il ruolo cruciale dello stato spagnolo prima degli anni Sessanta del Settecento. Alla fine Cuba sviluppò due fonti diverse ma interconnesse usando il lavoro in schiavitù, che confluirono alla fine del diciottesimo secolo. Il primo di questi settori era urbano ed era diretto in larga misura dalle esigenze dello stato coloniale spagnolo, raggiungendo il suo apice negli anni Sessanta del Settecento. Nel 1778, è stato riferito da Thomas Kitchin che "circa 52.000 schiavi" venivano portati dall'Africa alle Indie occidentali dagli europei, con circa 4.000 portati dagli spagnoli.
Immagine 626A | Conquistadores spagnoli in Messico guidati da Hernán Cortés. Gli spagnoli sono accompagnati da facchini nativi, Malinche e un uomo di colore (che tiene il cavallo). Codex Azcatitlan. | Lencer / Attribution-Share Alike 3.0 Unported
Autore : Mikael Eskelner
Riferimenti:
Storia della schiavitù: Dall'antichità al colonialismo spagnolo in America
La schiavitù nell'Islam contemporaneo e nelle ex colonie d'America
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